Il viale XX settembre
Un viale alberato in centro città assai simile ad una rambla di Barcellona. Un luogo di passeggio e di spolvero per le donne vere di Trieste che lo frequentano in su e in giù fra negozi e tavolini all'aperto dove si impongono le figure femminili della facciata del cinema Ambasciatori. Poco più avanti il Giardino Muzio Tommasini chiamato dai triestini Giardino Pubblico con 31 busti su colonna dei Triestini più importanti del secolo scorso fra i quali ci sono solo due donna Letizia Fonda Savio presente in quanto figlia di Italo Svevo e moglie del comandante militare dell'insurrezione contro i tedeschi del 28 aprile 1945 e madre di tre figli morti in guerra e Anita Pittoni eclettica intellettuale promotrice di importanti salotti letterari.. E se non fosse ancora sufficientemente chiaro il messaggio maschilista del giardino pubblico presentiamo le altre donne di pietra presenti nel suo spazio, al centro del laghetto e come allegorie dei monumento a Domenico Rossetti avvocato e amministratore della Cosa pubblica triestina.
Finis Austriae (1921 - R. Ripamonti) Riccardo Ripamonti (1849-1930) scultore accademico di Brera, della corrente verista, ha lavorato per il Duomo e il cimitero monumentale di Milano. Collocato in occasione dell’annessione ufficiale della Venezia Giulia al regno d’Italia (20 marzo 1921). Testo dell’epigrafe: «Dono del comitato milanese/ onoriamo l’esercito/ XX marzo MCMXXI». Una figura femminile turrita (Italia) porta sulle spalle, come un trofeo di caccia, un’aquila bicefala (Austria-Ungheria); rappresentazione coerente al titolo della scultura, Finis Austriae di Riccardo Ripamonti. Sullo zoccolo: a destra, il seguente testo: «Fond.(eria), Ant.(onio) Battaglia Milano»; a sinistr, il seguente testo: «A Elodia, Ida, Ninino, Nol… [mutilo] Koffer per l’intera/ vita con intelletto d’amore immutata dolcezza, assidua/ di conforto animatore nei ferocissimi biasimi al/ tentativo di innovata espressione plastica, anima/ nei sacrifici dell’attesa, magnanime nella/ soddisfazione del conseguente trionfo/ memore dedica l’autore Riccardo Ripamonti».