Piazza Libertà
Piazza Libertà è un punto focale della città di Trieste fin dalla sua progettazione, nella seconda metà dell'800 quando venne costruita la nuova stazione della ferrovia meridionale e il monumentale portale di ingresso del porto vecchio (che all'epoca era un prodigio delle nuove tecniche di edificazione). La piazza aveva al centro una statua di donna che simboleggiava la città di Trieste. Intorno vennero costruiti un insieme di palazzi che sopravvivono tuttora. Nel periodo fra le due guerre venne edificata anche la stazione delle autocorriere da parte degli architetti Nordio e Baldi, per concentrare all'imbocco della città il polo di interscambio fra ferrovia, trasporto su gomma e porto.
Negli anni '70 sia il porto che la stazione delle autocorriere diventano obsolete e non sono più adeguati ai nuovi mezzi di trasporto. Le corriere diventano troppo grandi per essere accolte nei vecchi spazi dell'autostazione, così come le nuove navi porta container sono di dimensioni eccessive rispetto ai moli e alle banchine. Il porto vecchio viene chiuso e abbandonato e si costruisce un nuovo porto, l'attuale, dalla parte opposta della città. Anche la stazione delle corriere viene abbandonata.
Intorno al 1990 la vecchia stazione subì una radicale ristrutturazione e fu trasformata in un teatro, diventando la sala Tripcovich. Infatti lo storico teatro Verdi necessitava di una radicale manutenzione. Per evitare di perdere la stagione lirica grazie all'impegno del barone Raffaello de Banfield -Tripcovich in soli sei mesi venne realizzata la trasformazione della vecchia struttura in sala da concerti. Ne scaturì una sala da 900 posti, con ottima visibilità e acustica. Fu usata anche come sede del Teatro Stabile di Trieste durante la ristrutturazione del Teatro Rossetti e come sede di manifestazioni cinematografiche e concerti di genere vario fino al 2017, anno in cui non superò i protocolli di sicurezza. L'attuale giunta comunale ha deciso per l'abbattimento dell'edificio e la ristrutturazione dell'intera piazza.